E’ un progetto di laboratorio pedagogico nato da un’idea di Andrea Giovannini durante la sua esperienza artistica, iniziata nel 1988 alla Scuola di Teatro di Bologna diretta da Alessandra Galante Garrone, dove ha affrontato lo studio del linguaggio del corpo con le
maschere pedagogiche ideate da Jacques Lecoq, la Maschera Neutra, la Maschera Espressiva, e con altre maschere (Larvali, della Commedia dell’Arte e del Clown).
Dopo le esperienze come attore di prosa e come cantante di Musical, dal 2000 comincia la sua carriera da tenore lirico, ed è proprio con questa nuova esperienza che comprende la necessità di affrontare questo metodo di lavoro con i cantanti, i quali nella maggior parte dei casi non conoscono in maniera approfondita il proprio corpo e le potenzialità espressive che possono esaltare lo studio del personaggio e quindi la performance.
Il corpo è il primo elemento di riconoscimento della vita. Il metodo parte dallo studio e dall’analisi e dalla riproduzione di tutto ciò che si muove, portando la vita in teatro.
L’insegnamento si svolge come un viaggio, mettendo gli studenti di fronte a ostacoli che sono necessari per utilizzare le loro abilità creative, contribuendo a sviluppare e scegliere il proprio percorso di lavoro, dal quale potranno sempre trovare un aiuto e continui stimoli creativi, soprattutto nell’affrontare più volte gli stessi personaggi ma in allestimenti diversi.
Si possono studiare vari percorsi di lavoro in base alla tipologia delle classi che si presentano.
Il lavoro è suddiviso in varie fasi: un primo approccio generale dove con la maschera si affronteranno improvvisazioni su svariati temi (la natura, gli elementi, gli animali ecc.); questo per cominciare a testare la duttilità degli allievi, ma anche per iniziare a farli parlare con il proprio corpo e in un secondo tempo farli relazionare tra loro senza l’apporto del suono e della parola, che per il momento è superflua.
Il metodo insegna la padronanza del gesto e del movimento attraverso il melodramma, la commedia umana, la tragedia, la comicità e la clownerie, asciugando ed eliminando completamente tutti quegli stereotipi di buffoneria e finto dramma che ci trasciniamo da troppo tempo. Dopo questa prima fase, si deciderà con la Direzione Artistica della Scuola quale repertorio d’opera affrontare e quindi, tolta la maschera, la parola e il canto interverranno per integrarsi al movimento, sviluppando nel cantante una potenzialità espressiva ricca di sfumature ed
eliminando nell’interprete la preoccupazione della tecnica vocale e della ricerca del suono fine a se stesso. Si può scegliere un autore o un’opera in particolare, ma anche affrontare repertori diversi comprendendo come fisicamente e stilisticamente il corpo si trasforma sfruttando le infinite possibilità espressive. Ma si può anche andare contro all’autore costruendo insieme, creativamente, delle contaminazioni contemporanee, per abituare gli allievi all’improvvisazione e a non essere impreparati quando un regista propone o impone allestimenti fuori dalla tradizione, sempre più frequenti in Europa.
Ipotesi e svolgimento del Master sulla trilogia Mozart – Da Ponte 40 ore.
1° LEZIONE
Approccio alla MASCHERA NEUTRA un primo lavoro che verrà effettuato singolarmente sempre con la presenza di tutti gli allievi. ( N° 8 Ore )
2° LEZIONE
Improvvisazioni sui temi degli elementi e degli animali sempre con la maschera neutra. Con assegnazioni di compiti da sviluppare in improvvisazione singole e di gruppo sempre con il supporto del pianista collaboratore il quale verrà affiancato al improvvisazioni guidate che gli allievi creeranno . ( N° 8 Ore )
3° LEZIONE
Incontro con MASCHERA ESPRESSIVA sulla trilogia dei personaggi Mozart –Da Ponte, con la tecnica del (Play back) “ un allievo canta il ruolo e un altro allievo indossando la maschera espressiva recita fisicamente duetti oppure arie e concertati, con questa tecnica l’allievo percepisce fisicamente la verità del proprio corpo e l’assoluta
essenzialità. ( N° 8 Ore )
4° LEZIONE
Prima di togliere la maschera gli allievi si confronteranno con lo spazio scenico, (l’equilibrio, diagonali, perimetri, croci ecc.) apprendere e capire sempre dove andare e cosa fare in base alle regole e forze di attrazione che il palcoscenico esige e cosi poi essere sempre nell’azione scenica.
( N°6 Ore )
5° LEZIONE
Si toglie la maschera e la parola e l’espressione vocale diventano protagoniste supportate da una coscienza fisica che non li abbandonerà più e cosi si affrontano i ruoli, e insieme costruendo le dinamiche di movimento e azione delle scene più importanti della trilogia Mozart -Da Ponte, sulla
base delle esperienze di laboratorio appena costruite. La parola, il gesto, lo stato emotivo diventano un unisono ( N° 10 Ore )
N.B. La trilogia Mozart – Da Ponte, è un ipotesi di studio e come precedentemente detto, in base alle esigenze dell’Accademia, il Master può essere finalizzato ad altri repertori .
“Nel punto 5, volendo si può anche affiancato l’insegnante di canto e tecnica vocale per un lavoro di equipe che può rendere l’allievo più sereno e produttivo.”
L’intenzione non è quella di appiccicare alcune nozioni di arte scenica, ma quello di fare apprendere all’allievo un metodo di approccio al lavoro che li potrà accompagnare per tutta la carriera.